Disturbi sessuali

Repressione delle pulsioni sessuali

Repressione delle pulsioni sessuali
Scritto da Adriano Legacci

Repressione delle pulsioni sessuali: la Libido di Freud

Di fronte alla repressione delle pulsioni sessuali, una domanda diventa inevitabile: per quali ragioni certe pulsioni vengono respinte, come mai certi ricordi sono a disposizione della coscienza, mentre altri possono essere, almeno in apparenza, sottratti ad essa e rimossi nell’inconscio?

La ragione di ciò – risponde Freud – è da trovare nel fatto che si tratta di pulsioni e di desideri in palese contrasto con i valori e le esigenze etiche proclamate e ritenute valide dall’individuo cosciente. Per cui, quando c’è incompatibilità tra l’io cosciente (i suoi valori, i suoi ideali, i suoi punti di riferimento, ecc.) e certe pulsioni e certi desideri, allora entra in azione una sorta di “repressione delle pulsioni sessuali” che strappa queste cose “vergognose” e “indicibili” alla coscienza e le trascina nell’inconscio, da dove uno continua la censura e cerca di non farli riaffiorare alla vita cosciente. E rimozione e censura entrano in azione, per il fatto che “debbono” agire su desideri e ricordi di natura principalmente e ampiamente sessuale e quindi su cose vergognose, da non dire e cancellare.

Repressione delle pulsioni sessuali

Freud riconduce la vita dell’uomo ad una originaria libido, cioè ad una energia connessa principalmente al desiderio sessuale: “analoga alla fame in generale, la libido designa la forza con la quale si manifesta l’istinto sessuale, come la fame designa la forza con la quale si manifesta l’istinto di assorbimento del nutrimento”. Mentre desideri come la fame o la sete non sono “peccaminosi” e in contrasto con la morale e non vengono rimossi, si assiste ad una repressione delle pulsioni sessuali. Le pulsioni sessuali rimosse tendono successivamente a ricomparire nei sogni e nelle nevrosi.

“La prima scoperta alla quale ci conduce la psicoanalisi è che, regolarmente, i sintomi morbosi sono legati alla vita amorosa del malato; questa scoperta (…) ci obbliga a considerare i disturbi della vita sessuale come una delle cause più importante della malattia.”

I malati non si accorgono di questo, ma ciò accade perché “essi portano un pesante mantello di menzogne per coprirsi, come se ci fosse cattivo tempo nel mondo della sessualità”. La repressione delle pulsioni sessuali porta ad una repressione della vita sessuale. Tale repressione si traduce in una manifestazione sintomatica (malattia) o riemerge alla coscienza tramite i sogni.

È proprio tramite l’analisi dei sogni che Freud scopre la sessualità infantile. Nella vita onirica degli adulti compaiono di fatto con estrema regolarità  desideri non esauditi, desideri inappagati della vita o dell’immaginario sessuale dell’infanzia.

Tratto da Aforismi e pensieri di Sigmund Freud

Per approfondire

  • “Tre saggi sulla teoria sessuale” 1905, IV edizione riveduta del 1920, Sigmund Freud
  • “La libido: simboli e trasformazioni” 1912, Carl Gustav Jung
  • “L’Io e l’Inconscio”, 1928, Carl Gustav Jung
  • “Energetica psichica” 1928, Carl Gustav Jung
  • “Aion: ricerche sulla simbologia del Sé”, 1950, Carl Gustav Jung

Sull'Autore

Adriano Legacci

8 Commenti

  • La libido vi è in tutti gli esseri umani, anche non malati. ..Immiei sogni sono peccati inespressi come quello di far sesso con le donne, sia pure che nella realtà non lo farei mai. ..probabilmente da piccolina avevo un rapporto morboso con mia madre, che si tramuta in curiosità per il corpo femminile che non èil mio. ..

    • E’ una giusta considerazione Mariangela. E’ comunque importante tener presente che i sogni non devono essere presi in senso “letterale”. Inoltre, alla parola “peccati”, le suggerisco di sostituire la parola “desideri”.

  • dottor adriano io alcune volte sogno di eiaculare sul seno di mia madre poi quando mi sveglio mi sento in colpa

    • Andrea, dall’inizio del ‘900, grazie a Sigmund Freud, siamo a conoscenza del “complesso Edipico”. I sogni sono uno straordinario strumento di conoscenza della propria psiche. Non devono però essere presi alla lettera; devono essere decodificati e interpretati, con l’aiuto di uno psicoanalista. Le suggerisco primariamente di sostituire i sensi di colpa con il desiderio di fare un’analisi più approfondita delle emozioni che governano la sua sessualità.

  • Ho oltre 70 anni, mia moglie non è più disponibile al rapporto, da oltre 10 anni. Io invece sento ancora degli stimoli più di quando ero giovane, e mi arrangio in qualche maniera. come posso rimediare a questo problema che mi turba spiritualmente, dato che sono credente, e mi fa perdere la dignita’ di essere uomo?

    • Gentile Carlo, la sessualità è energia vitale. La sua espressione è manifestazione della forza dell’esistenza. L’autoerotismo non corrisponde in alcun modo ad una “perdita della dignità di essere uomo”. Al di là di queste considerazioni, potrebbe proporre a sua moglie alcuni incontro con uno psicoterapeuta di coppia. Non esistono ragioni di carattere fisico per rinunciare alla sessualità dopo i 70 anni. Esistono però ragoni di carattere psicologico o relazionale, che potrebbero essere affrontate in un contesto di psicoterapia.

  • Egr. Dr. Legacci,
    Scrivo perché ritengo di conoscere bene la mia sessualità, e proprio per questo mi rendo conto di esagerare: nonostante la mia fidanzata mi soddisfi completamente, sia sul piano affettivo/emotivo, che su quello erotico/fisico, io mi trovo ad avere costantemente fantasie sessuali estreme, su di me, su di lei, ecc. Sono eccitato diverse volte al giorno, e devo ricorrere ad altri metodi […] per sfogare le mie pulsioni, sebbene abbia appena fatto l’amore con lei. Se esiste davvero la cosiddetta “ninfomania”, io comincio a preoccuparmi.
    Forse dipende anche dal fatto che purtroppo sto cercando lavoro, la ricerca non porta a niente e questo mi fa sentire un po’ frustrato…
    Grazie in anticipo per il Suo consiglio.
    Cordiali saluti

    • Alex, la forza delle pulsioni sessuali varia da persona a persona – e a seconda dei periodi della vita. Lei si trova a gestire una energia libidica molto forte. Si possono fare tre considerazioni: 1. E’ una sua caratteristica, non è una patologia. 2. Non tutta l’energia libidica deve trovare necessariamente una liberazione in senso strettamente sessuale: una quota dell’energia libidica dovrebbe essere “sublimata” e rivolta all’affermazione professionale, alla ricera, allo studio, alla produzione scientifica e artistica. 3. E’ proprio certo di avere attualmente un “pieno soddisfacimento” sul piano affettivo ed erotico? Ricordi che la sessualità agita e il raggiungimento dell’eiaculazione non coincidono necessariamente con una adeguata scarica orgastica e con il relativo allentamento della tensione.

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